La Resistenza nella pianura emiliano-romagnola nasce e si consolida grazie alla capacità di coinvolgere la popolazione rurale - che in quei mesi difficili continua a vivere e lavorare nelle campagne e nei comuni della zona - nella contrapposizione al regime di occupazione tedesco e al collaborazionismo fascista.
Rispetto alle zone appenniniche che, pur prossime alla Linea Gotica, offrono efficaci ripari naturali alla guerriglia, la pianura richiede alla Resistenza una maggiore capacità di mimetizzazione perché, a causa della conformazione del territorio, non offre ostacoli a qualsiasi tipo di azione bellica (rastrellamenti, incursioni) e agli spostamenti della popolazione (sfollamento da e verso le città più grandi), col rischio di entrare in contatto con informatori nemici estranei alla comunità locale.
Nelle zone a nord e nell'estremo lembo occidentale della Regione si rende necessario il controllo della più importante via di attraversamento e fuga dalla pianura: il fiume Po. In questo contesto assumono rilievo le squadre SAP soprattutto dall'autunno 1944, quando la controffensiva antipartigiana si fa determinante e in seguito quando i nazifascisti in rotta cercano una via di fuga verso la Lombardia e le Alpi.
Accanto alle tradizionali operazioni di guerriglia partigiana (attentati a soldati tedeschi, militi e amministratori fascisti, attacchi ai presidi, sabotaggi etc.), la storia di quei mesi annovera numerosi episodi di disobbedienza civile: dagli scioperi di braccianti e mondine alle manifestazioni di piazza contro il razionamento alimentare e la leva fascista, alle azioni individuali che pure impattano sugli esiti della lotta, come offrire riparo e cibo ai renitenti alla leva fascista o nascondere risorse alimentari per metterle a disposizione della Resistenza.
Una forte reazione nazifascista in pianura avviene nel corso dell’autunno-inverno 1944-1945, periodo in cui rastrellamenti e rappresaglie infliggono duri colpi alla rete clandestina della Resistenza che pure riesce a sopravvivere proprio grazie al rapporto di fiducia instaurato con la popolazione.