Il 3 novembre 1944 i partigiani liberano Soliera: bloccano tutte le strade d’accesso al paese, organizzano una manifestazione di donne in piazza, danno fuoco a documenti del Comune e fucilano 6 fascisti tra cui 3 militi della GNR. Una decina di giorni dopo il comando GNR organizza un rastrellamento che porta al fermo di 104 persone. Contemporaneamente, i partigiani catturano dei soldati germanici, ed inizia una drammatica trattativa tra i comandi partigiani e quelli tedeschi di Carpi, che minacciano pesanti rappresaglie nei confronti della popolazione di Limidi se non sono liberati gli ostaggi.
La mattina del 20 novembre 60 cittadini sono schierati di fianco alla chiesa, in attesa della fucilazione, mentre i nazifascisti cominciano ad incendiare le case del paese. Grazie anche alla mediazione del Vescovo di Carpi, la fucilazione è sospesa e prevale la volontà di effettuare lo scambio dei prigionieri. Si conclude così positivamente una vicenda unica in Italia, che vede nei fatti il riconoscimento dei partigiani come controparte del Comando tedesco.