Il 18 marzo 1945 truppe tedesche e fasciste impegnate in un rastrellamento nella zona tra Concordia e Mirandola attraversano il ponte sul fiume Secchia a Rovereto per allargare la loro azione anche al Carpigiano. Qui, dove già il 7 agosto 1944 la Brigata Nera aveva compiuto una rappresaglia fucilando nove antifascisti davanti alla Chiesa (“strage degli intellettuali”), sono però presenti molti partigiani che attaccano i nazifascisti per poi iniziare una manovra di ripiegamento.
Nel tardo pomeriggio giungono a Rovereto altri seicento partigiani che attaccano il nemico il quale, nonostante disponga di due autoblindo, è costretto ad abbandonare il combattimento lasciando sul terreno numerosi morti. I partigiani contano cinque caduti, tra cui una giovane donna colpita mentre sorvegliava i movimenti del nemico. La battaglia di Rovereto è il combattimento più rilevante avvenuto nella pianura modenese.