pianura

La Resistenza in pianura

Casa Cervi a Gattatico (RE), settembre-novembre 1943

Nel 1934 Alcide Cervi  e Genoeffa Cocconi affittano il podere "Campi Rossi", una tenuta di 53 biolche al confine tra Gattatico e Campegine. 

Sono una famiglia di ex-mezzadri, con sette figli maschi e due femmine, che si sposano poco dopo. Poveri, sono però animati da un forte impulso al miglioramento e al riscatto sociale.  Livellano la terra e introducono nuove tecniche per la coltivazione e la rotazione delle colture. Nel 1939 acquistano un trattore, il primo della zona.

Sul piano ideologico, sono profondamente antifascisti. Alla fine degli anni '20 il figlio Aldo viene imprigionato per tre anni nel carcere di Gaeta, dove si forma politicamente. Rientrato, estende questa esperienza agli altri fratelli e presto allestisce una biblioteca circolante con i libri  proibiti dal regime. 

Con lo scoppio della guerra, i Cervi iniziano l'azione di opposizione con atti di sabotaggio agli ammassi e alle linee dell'alta tensione. Fanno volantinaggio e distribuiscono clandestinamente "L'Unità". 

Il 25 luglio 1943 festeggiano la caduta del fascismo con un'epica pastasciutta alla quale invitano tutto il paese.

Dopo l'8 settembre, accolgono i perseguitati politici, i soldati sbandati e gli ex-prigionieri alleati; e predispongono raccolte di indumenti, di cibo, di armi.

A inizio ottobre Aldo sale in montagna, sfidando anche le direttive del Pci; ma dopo pochi giorni, verificata l'impossibilità di azioni efficaci, rientra in pianura.

A metà novembre organizza però il disarmo del presidio di San Martino in Rio.

Il 25 novembre i fascisti, guidati dal capitano Cesare Pilati, circondano e incendiamo la tenuta.

I Cervi e i loro compagni resistono con le armi, ma poi si arrendono per salvare donne e bambini. Vengono portati a Reggio, dove vengono fucilati il 28 dicembre al poligono di tiro.

Già negli anni Sessanta Alcide mette a disposizione del pubblico i cimeli riguardanti la sua famiglia.

Nel 1975 la casa viene acquistata dalla Provincia e trasformata in Museo; l'ultimo allestimento è del 2001.

Nel 1972 viene istituito l’Istituto Alcide Cervi, per l'approfondimento di temi storici e ambientali. L'Istituto gestisce il Museo e la Biblioteca-Archivio "Emilio Sereni".


Galleria fotografica

POI percorso Tutti i punti del percorso

  1. Portomaggiore (FE)
  2. Argenta (FE)
  3. Fosdondo (RE), 15 aprile 1945
  4. Villa Gavassa (RE), 15 settembre 1943
  5. Villa Cavazzoli (RE), 12 maggio 1944
  6. Pratofontana (RE), 11 agosto 1944
  7. Sant'Ilario (RE), 16 dicembre 1944
  8. Brescello (RE), 13 aprile 1945
  9. I Martiri del Senio a Lugo (RA)
  10. La strage del ponte Felisio a Solarolo (RA)
  11. Reggiolo (RE), 17 settembre 1944 e 14-17 aprile 1945
  12. Villa Sesso (RE), 17-21 dicembre 1944
  13. Villa Cadè - Ponte Cantone (RE), 9-14 febbraio 1945
  14. Cadelbosco Sopra (RE), 28 febbraio 1945
  15. Gonzaga (MN), 19 dicembre 1944
  16. Fabbrico (RE), 27 febbraio 1945
  17. San Martino in Rio (RE), novembre 1943, poi marzo-aprile 1945
  18. Canolo di Correggio (RE), giugno 1944, dicembre 1944, aprile 1945
  19. Il grande monumento alla Resistenza ad Alfonsine (RA)
  20. Anzola dell’Emilia e San Giovanni in Persiceto (BO)
  21. Mirandola, Via 5 Martiri (MO)
  22. La Baracca di Roncarolo, Caorso (PC)
  23. San Secondo Parmense (PR)
  24. Argelato (BO)
  25. La battaglia di Rovereto sul Secchia (MO)
  26. Ponte Ruffio (FC)
  27. La Borghesa di Rottofreno (PC)
  28. Medicina (BO)
  29. I ragazzi ebrei di Villa Emma di Nonantola (MO)
  30. Fiorenzuola d’Arda (PC)
  31. Altedo di Malalbergo (BO)
  32. Lo scambio di prigionieri di Limidi di Soliera (MO)
  33. Monticelli d’Ongina (PC)
  34. Fusignano (RA), gli scontri del Palazzone
  35. Casa Cervi a Gattatico (RE), settembre-novembre 1943
  36. Museo della Battaglia del Senio ad Alfonsine (RA)
  37. Cotignola Città dei Giusti (RA): una solidarietà che resiste alla guerra
  38. Martorano (FC)
  39. Soragna (PR)
  40. Mezzani (PR)
  41. Bagnile e San Giorgio (FC)