Semplici cittadini, religiosi e antifascisti sono impegnati subito dopo l’occupazione tedesca della provincia a mettere in salvo prigionieri anglo-americani fuggiti dai campi di prigionia di Modena e Fossoli, soldati sfuggiti alla cattura e all’internamento in Germania, famiglie di ebrei destinate alla deportazione nei campi di sterminio e poi renitenti alla leva. Una delle esperienze più significative è quella del salvataggio di una settantina di ragazzi ebrei provenienti dalla Germania e dalla Jugoslavia, da un anno ospitati a Villa Emma di Nonantola.
Dopo l’8 settembre, grazie all’impegno di don Arrigo Beccari e del medico Giuseppe Moreali, sono nascosti nel Seminario di Nonantola e presso famiglie di contadini e, nel giro di qualche settimana, a piccoli gruppi, sono posti in salvo in Svizzera.