pianura

La Resistenza in pianura

La Baracca di Roncarolo, Caorso (PC)

A fine settembre, nel contesto generale dei tentativi di acquisire il controllo delle vie di comunicazione, ad iniziare dagli attraversamenti sul Po, viene messo in atto da parte di truppe miste italo-tedesche, al comando del Maresciallo SS della sede di Cremona un vasto rastrellamento nella zona di Roncarolo-Caorso (territori di Muradolo, Roncarolo, Caorso, Pontenure e Monticelli), avente come obiettivo primario la cattura del nucleo SAP raccoltosi attorno al Colonnello Minetti che aveva la propria base operativa alla “Baracca”. Al rastrellamento parteciparono 2 plotoni di SS di Cremona, 31 uomini e un ufficiale della GNR e della Brigata Nera di Piacenza “Pippo Astorri” al comando del capitano Renato Barrera, guidati da un ragazzo di 17 anni, poi processato come delatore e spia.

Nonostante una ragazza del posto riesca ad avvisare dell'arrivo dei rastrellatori e a consentire ai sapisti di mettersi in salvo, tre sospetti vengono immediatamente passati per le armi, la “Baracca” è data alle fiamme dopo aver asportato radiotrasmittente, materiali sovversivi e, dalla casa del colonnello e della moglie, catturati dopo poco, quadri e suppellettili quali “diritto di saccheggio”. Sono arrestati 46-60 civili: 4 verranno inviati ai Campi di concentramento in Germania. Tra di loro Fulco Marchesi, l'anziano agricoltore possidente che sosteneva economicamente i sappisti, subirà una morte atroce a Gusen (Mauthausen). Il parroco di Roncarolo, don Francesco Chiesa e la madre di un partigiano verranno trattenuti in prigione a Piacenza per qualche mese. Il responsabile delle truppe fasciste dei rastrellatori dichiara che: “il comportamento dei legionari fu veramente encomiabile sotto ogni rapporto tanto che si meritarono lo spontaneo e sincero elogio dell'Ufficiale germanico che mi fece tradurre le sue espressioni di compiacimento” .


Galleria fotografica

POI percorso Tutti i punti del percorso

  1. Portomaggiore (FE)
  2. Argenta (FE)
  3. Fosdondo (RE), 15 aprile 1945
  4. Villa Gavassa (RE), 15 settembre 1943
  5. Villa Cavazzoli (RE), 12 maggio 1944
  6. Pratofontana (RE), 11 agosto 1944
  7. Sant'Ilario (RE), 16 dicembre 1944
  8. Brescello (RE), 13 aprile 1945
  9. I Martiri del Senio a Lugo (RA)
  10. La strage del ponte Felisio a Solarolo (RA)
  11. Reggiolo (RE), 17 settembre 1944 e 14-17 aprile 1945
  12. Villa Sesso (RE), 17-21 dicembre 1944
  13. Villa Cadè - Ponte Cantone (RE), 9-14 febbraio 1945
  14. Cadelbosco Sopra (RE), 28 febbraio 1945
  15. Gonzaga (MN), 19 dicembre 1944
  16. Fabbrico (RE), 27 febbraio 1945
  17. San Martino in Rio (RE), novembre 1943, poi marzo-aprile 1945
  18. Canolo di Correggio (RE), giugno 1944, dicembre 1944, aprile 1945
  19. Il grande monumento alla Resistenza ad Alfonsine (RA)
  20. Anzola dell’Emilia e San Giovanni in Persiceto (BO)
  21. Mirandola, Via 5 Martiri (MO)
  22. La Baracca di Roncarolo, Caorso (PC)
  23. San Secondo Parmense (PR)
  24. Argelato (BO)
  25. La battaglia di Rovereto sul Secchia (MO)
  26. Ponte Ruffio (FC)
  27. La Borghesa di Rottofreno (PC)
  28. Medicina (BO)
  29. I ragazzi ebrei di Villa Emma di Nonantola (MO)
  30. Fiorenzuola d’Arda (PC)
  31. Altedo di Malalbergo (BO)
  32. Lo scambio di prigionieri di Limidi di Soliera (MO)
  33. Monticelli d’Ongina (PC)
  34. Fusignano (RA), gli scontri del Palazzone
  35. Casa Cervi a Gattatico (RE), settembre-novembre 1943
  36. Museo della Battaglia del Senio ad Alfonsine (RA)
  37. Cotignola Città dei Giusti (RA): una solidarietà che resiste alla guerra
  38. Martorano (FC)
  39. Soragna (PR)
  40. Mezzani (PR)
  41. Bagnile e San Giorgio (FC)