All’indomani della Battaglia di Porta Lame e della distruzione del comando di Casteldebole, distaccamenti della 7ª GAP e reparti SAP della 63ª Garibaldi fanno ritorno alle loro basi di partenza attorno ad Anzola, Calderara e San Giovanni in Persiceto, dove possono fare affidamento sul grande appoggio da parte della popolazione locale, che fornisce loro basi e ripari. Il 5 dicembre 1944, all’alba, inizia una vasta operazione di rastrellamento da parte dei nazifascisti per cercare questi uomini.
L’azione, veloce e capillare, è resa possibile grazie alla delazione di alcune spie, tra cui forse due tedeschi che in precedenza hanno collaborato con i partigiani. Il colpo che i nazifascisti portano alla Resistenza è durissimo. I prigionieri, dopo un periodo di detenzione nel carcere di S. Giovanni in Monte, tra il 14 e il 23 dicembre sono condotti a Sabbiuno di Paderno e lì fucilati.