Durante gli ultimi mesi del 1944 i Vigili del Fuoco del 69° Corpo di Ravenna furono costretti a decentrare in sedi periferiche e su vari punti della città la loro caserma principale sia per evitare i bombardamenti alleati, sia per nascondere ai tedeschi automezzi e attrezzature che gli occupanti cercavano di requisire.
Da una di queste basi distaccate presso la costa, il casone della Ghinassa, alcuni Vigili clandestinamente collaboravano con la base partigiana del Distaccamento di Valle “Terzo Lori” inviando alimenti, armi e notizie.
Due di loro catturati dai tedeschi il 10 novembre, mentre trasportavano provviste, erano riusciti a fuggire.
Ma altri tre, nel pomeriggio del 19 novembre 1944, mentre erano intenti all’acquisto di provviste alimentari presso una casa colonica di Porto Fuori, furono sorpresi dai tedeschi, forse per una delazione, arrestati e tradotti in Vicolo dei Francesi ove si trovava un comando germanico. Furono barbaramente trucidati all’alba del giorno dopo e i loro corpi ritrovati nella buca di un’esplosione solo tre giorni dopo. Due di loro erano regolarmente inquadrati come Vigili del Fuoco: Otello Molducci di 33 anni ed Ezio Rambaldi di 30 anni, entrambi padri di famiglia.
Un terzo collega, Renato Melandri era un amico di Rambaldi che aveva abbandonato l’esercito dopo l’8 settembre ’43 e collaborava volontariamente coi pompieri nei momenti di necessità.
Solo il 15 febbraio 1945 sarà possibile la celebrazione di un funerale degno del loro sacrificio.