Il fascismo a Ravenna

Ravenna

Il fascismo a Ravenna

Durante il ventennio 1923-1942 il regime ridefinì il volto attuale della città con un vasto piano di edilizia civile e monumentale, creando la scena di quelli che saranno i principali eventi della politica locale.

Fondamentale per l’urbanistica ravennate e per il mito dell’italianità sarà l’impegno profuso intorno alla Zona dantesca, mentre la Piazza del Littorio fissò la cifra del nuovo stile moderno.

POI percorsoTutti i punti del percorso

  1. Caserma Italo Balbo - Sede della G.N.R. - Via Alberoni 33
  2. Liceo classico Dante Alighieri – Viale Farini
  3. Palazzo dell’Orologio – Piazza del Popolo
  4. La Zona dantesca – Via D. Alighieri, Via G. Da Polenta, Piazza San Francesco
  5. Biblioteca Oriani – Via C. Ricci
  6. Palazzo delle Corporazioni – Piazza dei Caduti
  7. Palazzo della Provincia – Piazza dei Caduti
  8. Palazzo INA – Piazza dei Caduti
  9. Nuova Casa del Littorio – Piazza dei Caduti
  10. Casa del Mutilato di guerra – Piazza Kennedy

Gli altri percorsi

Il fascismo a Ravenna

Durante il ventennio 1923-1942 il regime ridefinì il volto attuale della città con un vasto piano di edilizia civile e monumentale, creando la scena di quelli che saranno i principali eventi della politica locale.

Gli Alleati a Ravenna

La liberazione di Ravenna fu un importante risultato militare, favorito dalla collaborazione con i partigiani, conseguito il 4 dicembre del 1944 da reparti canadesi ed inglesi dell’VIII Armata britannica, quando tutta la linea del fronte italiano era ferma e questo settore romagnolo rappresentava la posizione più avanzata della risalita verso nord degli Alleati.

Il prezzo della Liberazione. Guerra e resistenza a Ravenna

Molte delle azioni decisive per la liberazione di Ravenna, sia da parte alleata che partigiana, ebbero luogo nei dintorni della città, anche per tutelare il ricco patrimonio artistico.

Il prezzo della Liberazione. Percorso extraurbano

A pochi kilometri dal centro si conservano i segni delle perdite più dolorose avvenute nell’inverno 1944-45: la distruzione di un’importante basilica romanica e i “luoghi del silenzio” che ci riportano alla memoria il grande contributo di vite umane causato da quel conflitto.