In Via Benedettine si trovavano alcuni dei punti di appoggio e delle sedi clandestine del CLN, costituito ufficialmente il 10 ottobre 1943 dai rappresentanti dei partiti che dopo l'8 settembre cercarono di riunire le forze antifasciste.
Al civico 28 si incontra ancora oggi il Colorificio Baio: la famiglia Baio nel '43 pagò con la deportazione e la morte di un figlio (Cesare Baio) l'aiuto prestato alla nascente Resistenza, indirizzando i fuggiaschi e inviando armi alle bande in montagna.
Nella stessa strada, dietro ai capannoni dello Stabilimento Tipografico Piacentino (oggi sede del quotidiano Libertà) si trovava la falegnameria di Paolo Belizzi, uno dei ritrovi del CLN. Lo componevano originariamente l'avvocato Francesco Daveri (nell'immagine), democristiano (il suo studio in Vicolo del Pavone, oggi Via Daveri, era un'altra sede); Belizzi, comunista; Mario Minoia, socialista; Emilio Canzi, anarchico. In seguito vi subentreranno altri instancabili organizzatori e una fitta rete di collaboratori. Alcuni di essi non vedranno la Liberazione, come lo stesso Daveri, arrestato a Milano mentre opera nel CLNAI e perito nel lager di Mauthausen-Gusen, e come il socialista Gino Rigolli, fucilato dalle SS a Reggio Emilia.
Intervista a Emilio Molinari (Ziano p.no 1/1/1914 - PC 6/5/2006) - nome di battaglia "Bruni"-, partigiano cattolico e membro del CLN di Piacenza (tessera n. 2) sul ruolo dei cattolici e del clero nella Resistenza piacentina