Dopo l'uccisione dei fratelli Cervi il 28 dicembre 1943, sulla montagna reggiana rimane solo un piccolo gruppo di partigiani provenienti dalla bassa al quale si aggiungono elementi modenesi.. Inizialmente fanno base a Cervarolo, piccolo borgo della Val d’Asta. Di lì a poco, però, molti di questi giovani trovano accoglienza nella canonica di Tapignola, il cui parroco, Don Pasquino Borghi, ospita anche soldati sbandati ed ex prigionieri alleati. L’azione di don Borghi è ben nota anche agli organi fascisti, che il 21 gennaio 1944 inviano forze di polizia alla canonica per un controllo.
Lo scontro a fuoco con i partigiani lì asserragliati è inevitabile, ma infruttuoso. La conseguente reazione fascista è però brutale. Don Pasquino viene arrestato a Villa Minozzo. Il 30 gennaio, per rappresaglia all’uccisione di un graduato della GNR, è fucilato al Poligono di tiro di Reggio Emilia insieme ad altri 8 antifascisti. Tra questi anche l’anarchico Enrico Zambonini, di Villa Minozzo, già volontario nella guerra civile spagnola. Don Borghi è ricordato da un mezzobusto inaugurato nel 1954 nel piazzale antistante la chiesa di Tapignola; e in un mosaico all'interno, ivi collocato nel 1984.