Il percorso fissa i principali momenti che caratterizzarono le vittoriose agitazioni operaie e popolari antifasciste del 27 marzo 1944 a Forlì.
Il 24 marzo la notizia della fucilazione di cinque renitenti alla leva e la condanna a morte di altri nove innesca una spontanea reazione popolare che culmina nello sciopero generale del 27, proclamato dai Comitati di agitazione clandestini delle fabbriche. Quel giorno l’astensione dal lavoro è totale: da più zone di Forlì vari cortei di cittadini confluiscono prima alla Caserma, sede del Tribunale militare dove sono rinchiusi i condannati a morte, poi nel Palazzo del Governo, dove il Prefetto cede alle pressioni popolari e annulla la sentenza per i renitenti alla leva. Per la Resistenza forlivese la giornata rappresenta un’importante dimostrazione di forza, e la sua valenza antifascista va al di là del singolo episodio che aveva portato alla rivendicazione.