Le maestranze della Mangelli in sciopero, provenienti da quella che oggi è via Matteotti, imboccano il Corso Mazzini diretti verso la piazza centrale di Forlì.
Al civico n. 161 il pensiero torna al 9 dicembre 1923 quando il giovane operaio repubblicano Giovanni Arfelli (1905-1923), mentre era seduto al caffè, viene ucciso con dei colpi di arma da fuoco da un gruppo di fascisti che poi si allontanano di corsa.
L’indignazione per il divieto prefettizio di celebrare il funerale pubblico del giovane repubblicano provoca dei disordini, mentre il brutale omicidio verrà ricordato durante gli anni della dittatura fascista con un motivo popolare, composto e cantato, ritmandolo col battere degli zoccoli, dalle filandaie forlivesi: “Hanno ammazzato Giovanni Arfelli /repubblicano ardente. /Vendetta, sì vendetta, /faremo sui fascisti. /Dormi tranquillo, Giovanni Arfelli, /dormi tranquillo il tuo sonno. /E noi vivremo, /noi vivremo in un solo pensiero: abbattere, abbattere quel porco, /quel porco di Mussolini.”