Giunti nella centrale Piazza Saffi, agli operai della Mangelli si uniscono gli operai della Becchi e di altre industrie provenienti da Via Giorgio Regnoli e dal Corso popolarmente definito Cotogni (oggi della Repubblica).
Agli operai delle fabbriche forlivesi (all’epoca ogni giorno si recavano al lavoro nei pressi della città circa 5.000 operaie e operai) si uniscono i cittadini che affollano il centro nel tradizionale giorno del mercato del lunedì.
Nel 1965, nel chiostro della Chiesa di San Mercuriale, in occasione del XX anniversario della Liberazione, è stato inaugurato il Sacrario per rendere onore ai 465 caduti forlivesi delle formazioni partigiane. Nel 1995 sono state poste altre due lapidi: una per ricordare i forlivesi e i romagnoli caduti nella Resistenza europea e l’altra per gli stranieri caduti o combattenti in Romagna per la liberazione della nostra terra.
Sempre sulla piazza si affaccia il Palazzo comunale, nel cui atrio d’ingresso numerose lapidi ricordano i principali eventi e personaggi della storia della città. Tra queste, le iscrizioni che ricordano: i 24 forlivesi caduti per bonificare la campagna e la città dalle mine e dalle bombe inesplose; la vittoria repubblicana al referendum del 2 giugno 1946; e la targa con la motivazione del conferimento della medaglia d’argento alla città per meriti partigiani.