Monchio di Palagano

Percorsi extraurbani / La Zona Libera di Montefiorino

Monchio di Palagano

A Monchio giunge, nel novembre del 1943, il primo nucleo di partigiani, un gruppo di sassolesi guidati da Giovanni Rossi. Monte Santa Giulia, un luogo strategico sia per la costruzione del movimento partigiano modenese che per la realizzazione della zona libera di Montefiorino, diventerà la loro base.

Subendo le azioni dei “ribelli” di Rossi, i fascisti tentano una reazione; nei primi mesi del 1944 Francesco Bocchi, commissario prefettizio di Montefiorino, chiede a più riprese l'invio di rinforzi tedeschi. All'alba del 18 marzo 1944 alcuni reparti della divisione Herman Göring, accompagnati da militi fascisti, rastrellano e saccheggiano i paesi di Monchio, Susano e Costrignano. Nella strage muiono 136 civili.

Sul territorio di Monchio sono diversi i luoghi di memoria dedicati all'eccidio.

Un cippo commemorativo nella piazza di Monchio (1950); il Parco dei Caduti (1969) al cui interno è stata collocata la statua del Cristo per la fratellanza dei popoli (1984); il Parco della Resistenza di Monte Santa Giulia, nato negli anni Settanta, all'ingresso del quale nel 1994 è stato collocato un complesso scultoreo circolare, il Memorial Santa Giulia: quattordici opere di artisti italiani e stranieri.


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