Nel 1922 a Ligonchio era stata costruita una centrale idroeletterica per sfruttare il corso del torrente Ozola. Nell'estate del 1944, la zona viene liberata dai partigiani ed entra a far parte della “Repubblica di Montefiorino”.
Dopo il rastrellamento di fine luglio (operazione Wallenstein III) i partigiani riprendono il controllo del territorio dando vita al Cln zona montagna. La centrale elettrica diventa un presidio strategico per le forze resistenziali, che la difendono in accordo con la Missione inglese. A tale scopo viene costituita la 145a Brigata Garibaldi.
Nel corso della controffensiva dell'aprile 1945, lo stabilimento di Ligonchio diventa un bersaglio delle truppe tedesche in ritirata. I partigiani ricevono l'ordine di far saltare il tetto della centrale per salvaguardare i macchinari, ma decidono di restare per difenderla. L'attacco tedesco inizia all'alba del 10 aprile; i vari distaccamenti della 145a Brigata Garibaldi vengono impegnati in una difesa campale, e tra il 13 e il 14 aprile i tedeschi sono costretti alla ritirata.
La difesa della centrale è ricordata in una lapide posta nel 2002 nei pressi dello stabilimento.