Ernesto Barbieri emigrò in Argentina nel febbraio 1927, lì aderì all'Alleanza Antifascista e al gruppo comunista italiano e questo gli procurò un arresto da parte delle autorità di Buenos Aires. Rientrato in Italia nel dicembre 1933, allo sbarco a Napoli venne subito arrestato e in seguito gli venne comminata l'Ammonizione per due anni.
Finito questo periodo, venne comunque sorvegliato ma riuscì a mantenere i rapporti con gli antifascisti della zona. Dopo l'8 settembre 1943 fu tra gli organizzatori dei primi nuclei partigiani a Cesena fino a ricoprire il ruolo di segretario del CLN cesenate. Il 22 agosto 1944 si svolse una riunione clandestina a casa Barducci, al termine della quale alcuni dei presenti se ne andarono mentre altri rimasero nell’aia. Fu allora che, a causa di una delazione, arrivarono i fascisti al comando del segretario del partito Guido Garaffoni. Ernesto Barbieri e Colombo Barducci caddero sul posto, Urbano Venanzio Fusconi venne arrestato e fucilato la notte fra il 3 e il 4 settembre assieme ad altri partigiani nello sferisterio della Rocca.
Testimonianza di Amerigo Barbieri, nipote di Ernesto, 29 gennaio 2016