Il 19 luglio 1944 due gappisti in bicicletta si fermarono a casa di Aldo Zamagna (partigiano della 29ª GAP) in cui erano di stanza alcuni soldati tedeschi. I partigiani, per compiere l’azione, utilizzarono come scusa il bisogno di gonfiare una ruota: colpirono a morte un soldato e ne ferirono un secondo. La moglie di Aldo intervenne perché al ferito venisse salvata la vita e questi, riconoscente del gesto, fece sì che la famiglia non subisse ripercussioni. I nazisti effettuarono un rastrellamento per il paese ed arrestarono alcune persone del luogo che poi rilasciarono. La mattina del 20 luglio, come monito alla popolazione, ai margini del paese vennero impiccate quattro persone, arrestate nelle Marche e detenute a Forlì. Torello Latini (1906 – 1944), fratello di Agapito impiccato a San Giorgio - Botteghino, e Pietro Maganza (1924 – 1944) morirono a Bagnile nel Borgo Armuzzi, poco distante dalla casa di Zamagna. Il primo era stato accusato di aver fornito stoffe ai partigiani assieme al fratello; il secondo aveva disertato dall’esercito a Falconara Marittima. I corpi rimasero per due giorni sulla pubblica via.
Testimonianze di Prima Brighi ed Elmo Giorgini dal documentario “A Bagnile vivevan gli eroi”, parte 1
Testimonianze di Elmo Giorgini, Iolanda Zani e Gustavo Armuzzi dal documentario “A Bagnile vivevan gli eroi”, parte 2