Piazzale Vittorio Veneto, n. 1 (Colorno)
A partire dall'autunno del 1943, l'edificio scolastico di piazzale Vittorio Veneto, già adibito a Casa del Fascio, ospitò la sede operativa del reparto tedesco, che al momento dell'armistizio, l'8 settembre 1943, contava a Colorno circa 190 militari comandati dal capitano Hubner.
Per tutta la durata dell'occupazione nazifascista, esso rappresentò un obiettivo sensibile delle azioni della locale Squadra di Azione Patriottica (Sap). È da lì che, nel giugno del 1944, i sappisti, dopo diversi tentativi falliti, riuscirono a sottrarre ai tedeschi una delle poche macchine da scrivere presenti in paese, che si sarebbe poi rivelata fondamentale per la riproduzione clandestina di manifesti e volantini di propaganda antifascista.
Ma l'episodio più eclatante si verificò il 17 ottobre 1944: alcuni patrioti, penetrati di notte nell'Ufficio accertamenti agricoli che aveva sede in alcuni locali della scuola, come era avvenuto nei giorni precedenti nei vicini comuni di Torrile e di Mezzani, ne asportarono tutti i documenti riguardanti la requisizione del bestiame e la consegna del grano all'ammasso. Nella stessa notte, sui muri del paese comparvero diversi manifesti che invitavano i colornesi a rifiutarsi di consegnare ai nazifascisti bestiame e prodotti agricoli.
Testimonianza Giuseppe Paini