Il 20 aprile 1944 furono processati e condannati i partigiani catturati qualche giorno prima sotto la cima del Montagnana. Questi giovani ragazzi, quasi tutti provenienti dall’Oltretorrente e dai quartieri popolari dei capannoni, facevano parte del distaccamento garibaldino “Enrico Griffith”. La notizia dell'arresto e del processo circolò velocemente nei borghi, nelle fabbriche e nelle case dell'Oltretorrente. All'uscita del tribunale una folla di madri, amiche, mogli e compagne accolsero i militi fascisti con urla e imprecazioni reclamando la liberazione dei prigionieri. Seguirono momenti di tensione e a fatica le forze dell'ordine riuscirono a disperdere la folla. Alcune donne vennero arrestate e condotte nelle carceri di San Francesco.
Quella protesta contribuì alla decisione, si dice di Mussolini, di sospendere la pena. Nei giorni e nelle settimane seguenti alcuni dei condannati vennero uccisi per rappresaglia in diversi luoghi della provincia. Tra questi anche il giovane Giordano Cavestro, fucilato a Bardi il 4 maggio 1944. Altri più fortunati sarebbero riusciti a fuggire dal carcere durante un bombardamento aereo.
Testimonianza di Anna Menoni