In questo palazzo aveva sede il Comando militare provinciale dell'esercito repubblicano; era uno dei tanti luoghi che componevano la mappa del potere fascista a Parma.
Nell'estate 1944 il movimento clandestino cittadino aveva bisogno di armi e munizioni. Per reperirle si organizzarono alcune azioni contro caserme e sedi fasciste. Anche Palazzo Marchi fu preso di mira e assaltato nei primi giorni di luglio del 1944: un gruppo organizzato riuscì in poco tempo, immobilizzate le guardie e isolato il telefono, a rubare un ingente bottino di armi e munizioni. Finita l'operazione fecero entrare dal portone un camioncino ma, una volta caricata la refurtiva, ci fu un imprevisto: il mezzo di trasporto non aveva intenzione di mettersi in moto. Solo dopo qualche spinta e tanta agitazione il furgoncino riuscì a partire. L'operazione era andata a buon fine.
Testimonianza di Franco Bolsi