All'ultimo piano del palazzo che si affaccia sulla Piazza della Steccata, nelle stanze affittate da Elio Corradini, pittore e antifascista, il movimento clandestino aveva organizzato una stamperia di volantini clandestini.
Non era sempre facile ciclostilare e distribuire quei preziosi fogli. La polizia fascista controllava ogni attività sospetta e le cartolerie dove si poteva comprare carta e inchiostro erano spesso sorvegliate.
Una volta stampati, questi volantini dovevano essere distribuiti con le dovute attenzioni e precauzioni: per ogni zona di diffusione veniva stabilito un orario preciso e nel giro di pochi minuti la distribuzione doveva terminare. I volantini erano trasportati sotto la sella di una bicicletta, all'interno del doppio fondo di una borsa o messi frettolosamente sotto la camicia.
Fondamentali per la diffusione della stampa clandestina erano le donne, soprattutto staffette partigiane e aderenti ai Gruppi di difesa della donna che, per la loro apparente estraneità alla guerra, potevano circolare più liberamente degli uomini.