Il 15 settembre 1943 due militari tedeschi entrarono nel negozio di sementi per un controllo. Chiesero di vedere i documenti dei presenti e quando fu la volta di Giorgio Nullo Foà i militari scorsero la dicitura “razza ebraica” stampato sul suo documento e lo arrestarono.
Foà (nato a Parma nel 1919) era stato accolto nel negozio dal proprietario, Achille Bonelli, nonostante le leggi razziali del 1938 lo vietassero. Trasferito nel carcere di Milano, fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz il 6 dicembre 1943. Giunto a destinazione dopo un tremendo viaggio di cinque giorni, fu ucciso il 4 febbraio 1944.