Il corteo che attraversò la frazione Bondanello di Castel Maggiore la mattina del 3 settembre 1944 fu una sfida di massa all'ordine nazifascista. La popolazione voleva protestare contro la chiamata alle armi della Rsi rivolta ai giovani nati nel 1926, il Partito comunista intendeva alimentare un clima preinsurrezionale ritenendo imminente l'arrivo degli Alleati. Secondo i fascisti, alla manifestazione parteciparono poche decine di persone, l'edizione clandestina de «l'Unità» parlò invece di 400 civili. I manifestanti, in gran parte donne, partirono dal centro di Castel Maggiore scortati da partigiani armati, raggiunsero le scuole di Bondanello in cui era sfollato il Municipio e distrussero i registri di leva e delle tasse. Alcuni soldati tedeschi presenti sul posto aprirono il fuoco, i partigiani risposero uccidendo tre militari (secondo «l'Unità» sarebbero stati uccisi otto membri delle SS). Nel pomeriggio scattò la rappresaglia: i tedeschi raggiunsero la cascina di Ercole Guernelli a Bondanello, la incendiarono, fucilarono Ercole Guernelli, i suoi figli Adelmo e Giuseppe e gli sfollati Antonio, Olindo e Riccardo Cavedagna, ospitati nell'edificio.