In via San Marco al civico 1 il 23 aprile '44 viene inaugurata la Casa del soldato voluta dal Dopolavoro provinciale (OND). Luogo di svago e ritrovo “per l'assistenza premurosa ai camerati” sia italiani che tedeschi, avrà anche funzione di mensa a prezzi calmierati, aggiungendosi ai trenta punti-spaccio di pasti caldi per far fronte al carovita e al mercato nero.
Il bel palazzo Liberty era stato sede di uno storico albergo, dei bagni pubblici e poi del disciolto Gruppo d'Azione Giovanile.
Quasi di fronte, già da allora vi era l’Albergo Roma, oggi completamente ricostruito e, nella scaffa dell'odierno Largo Matteotti, stava il più lussuoso albergo cittadino, la Croce Bianca, dove prendevano alloggio sia artisti e personaggi famosi come Osvaldo Valenti, noto attore e figura di collegamento della X Flottiglia Mas, sia gerarchi fascisti che, pur avendo abitazione in provincia, temevano attentati e rapimenti da parte delle agguerrite formazioni partigiane. Azioni di questo tipo non erano infatti episodiche: il 25 luglio '44, la notte dell’inaugurazione della Brigata Nera “Pippo Astorri”, era stato addirittura rapito il Segretario piacentino del PFR (Partito Fascista Repubblicano), Antonino Maccagni.
La scena finale de La cena delle beffe di Alessandro Blasetti, 1942, con Amedeo Nazzari e Osvaldo Valenti.