Gli ebrei modenesi dal 1638 fino al 1860 sono rinchiusi nel ghetto istituito nella zona tra la via Emilia, il vicolo Squallore, via Cortellini e via Taglio.
Significativo è il 'disallineamento' delle finestre degli edifici che si affacciano su Vicolo Squallore: il particolare indica la duplicazione di spazi abitativi - attraverso la realizzazione di soffitti, pavimenti e relative finestre - determinati dall'aumento demografico della comunità costretta in uno spazio urbano chiuso e sempre più insufficiente.