Accanto alla città della violenza e della delazione, c’è anche la città della solidarietà e della resistenza civile, la città di quelli che non esitano ad esporsi, poco o tanto, per aiutare chi è in pericolo e si trova in difficoltà.
Dopo l’8 settembre è un moto spontaneo e immediato quello che spinge molte persone ad aiutare i soldati italiani catturati dai tedeschi, a favorirne la fuga, a rivestirli, nasconderli; ma già da prima si era attivata una catena di solidarietà nei confronti degli ebrei, dei prigionieri alleati e dei tanti perseguitati.