Una fiorente presenza ebraica si registra a Forlì già alla metà del XIII secolo.
In città non sorse mai un vero e proprio ghetto istituzionalizzato; è preferibile perciò parlare di giudecca, vale a dire un gruppo di strade nelle quali gli ebrei si concentravano spontaneamente. Essa si trovava in contrada Burgimerlonum, comprendente le attuali vie Porta Merlonia, Caterina Sforza e Sara Levi Nathan. In quest’ultima, denominata via dei Giudei, sorgeva la sinagoga, all’interno di una casa che risulta, in un atto notarile del 1466, di proprietà di Manuele di Aliuzio, ebreo di Ancona ma abitante a Forlì. Estremamente modesta e semplice, essa ospitava al proprio interno una cappella con broccati, sete, lampade d’argento, vasi e libri.
La via dei Giudei avrebbe cambiato denominazione il 13 settembre 1938, quando per ordine di Mussolini stesso venne chiamata via 30 luglio XVI; in ossequio alla nuova politica razziale che si andava affermando in Italia era necessario cancellare ogni riferimento all’ebraismo.