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Forlì / I luoghi della presenza ebraica: tra integrazione e persecuzione

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Il percorso procede passando presso il Duomo, o Cattedrale di Santa Croce, le cui origini risalgono al X sec. L’attuale fisionomia neoclassica risale al 1841.

All’interno spiccano il Crocifisso romanico e la grandiosa cappella della Madonna del Fuoco (patrona di Forlì venerata presso la cattedrale dal 1428, in seguito al miracolo) progettata da D. Paganelli e terminata nel 1636. Nel Settecento la cappella fu rivestita di marmi e la cupola decorata con l'affresco dell'Assunzione di C. Cignani, mentre nel sottarco si trova l'ottocentesco Miracolo della Madonna del Fuoco di P. Randi e un San Rocco di M. Palmezzano alla parete. 


La maggioranza degli storici, seppur con diverse sfumature, sono concordi nel riconoscere lo sforzo del Papa e della Chiesa italiana nel condannare le leggi razziali e poi la Shoah.

Più complessa risulta l’analisi dei diversi comportamenti delle diocesi e dei singoli esponenti del clero locale. E’ comunque certo che le leggi razziali e le conseguenti persecuzioni contribuirono senz’altro alla formazione di un diffuso sentimento antifascista che sfociò in aperta opposizione durante la lotta di Resistenza, in cui, nel forlivese, la partecipazione e il sacrificio dei cattolici e del clero fu ampia e determinante.


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