Presso l’ex Albergo Commercio venne allestito il campo di concentramento provvisorio provinciale nel dicembre 1943.
La struttura era nata nel 1940 sulla preesistente “Osteria d’e’ Canô”, nello stabile oggi corrispondente al n. 79 di Corso Diaz. Il proprietario aveva fatto erigere un sopraelevato ottenendo una dotazione di 29 camere.
Con l’avvento della Repubblica Sociale Italiana l’albergo venne requisito dai tedeschi; quindi, su indicazione del ministro Buffarini Guidi fu utilizzato come campo di concentramento in cui rinchiudere gli ebrei. Un divisorio in legno, costruito dalla Cooperativa Falegnami, separò 10 stanze dalle altre per destinarle a luogo di reclusione.
Nel campo di concentramento, chiuso nel marzo del 1944, furono reclusi almeno 14 ebrei, tra i quali i fratelli Nino e Camelia Matatia, le sorelle Anna, Lina, Elda e Lucia Forti, le sorelle Dina e Diana Jacchia, Abraham Hilde Funny e Zora Hirschler.
Non esistono registri con l’indicazione dei nomi dei reclusi, poi inviati nei campi di sterminio.