Tra le prime azioni della Resistenza bolognese si annovera quella compiuta il 15 dicembre 1943: alcuni gappisti collocano due cariche di esplosivo contro la sede del comando germanico a Villa Spada, che provocano la parziale distruzione del reparto cartografico. I tedeschi, colti di sorpresa, reagiscono in ritardo e i partigiani si allontanano in bicicletta. In seguito a questo episodio, il coprifuoco in città è anticipato alle ore 18 e il compenso per gli informatori sale a 100.000 lire.
Sempre a Villa Spada, circondata da un parco di circa 6 ettari tra il Rio Meloncello e il Ravone, si trova il Monumento in ricordo delle 128 partigiane della provincia di Bologna cadute nella Resistenza. Inaugurato nel 1975, in occasione del Trentesimo Anniversario della Liberazione, è stato realizzato anche grazie all’apporto di numerose scuole elementari e medie dell’intera provincia e degli allievi e insegnanti del Liceo artistico Arcangeli di Bologna. Il monumento è costituito da un muro che segue la salita per circa cinquanta metri e lungo il quale sono collocati 128 mattoni sui quale è inciso il nome di una partigiana caduta. A riconoscimento del fondamentale ruolo rivestito dalle donne durante la lotta di liberazione: molte di esse ricoprono il ruolo di staffetta – permettendo il collegamento fra le varie formazioni e fra i partigiani e il Comitato di Liberazione Nazionale – oppure trasportano armi e documenti o ancora si occupano dei partigiani feriti e della loro sopravvivenza.