Il Sacrario dei partigiani bolognesi, composto dalle fotografie dei caduti durante la Resistenza, si trova nel luogo in cui, nel corso dell’estate 1944, i fascisti eseguono fucilazioni pubbliche ed espongono i cadaveri di alcuni antifascisti uccisi come monito e minaccia per la popolazione. Sul muro era scritto «posto di ristoro dei partigiani».
Dopo la liberazione della città, avvenuta il 21 aprile 1945, cittadini, conoscenti e famigliari di tutti i partigiani caduti iniziano a portare spontaneamente foto, santini e fiori sul luogo. In seguito, anche per dare rilievo all’iniziativa popolare, l’amministrazione comunale provvederà alla costruzione del sacrario.