Arpad Weisz milita come calciatore in Italia già negli anni Venti, poi diviene allenatore dell’Ambrosiana, del Bari e infine del Bologna. Grande preparatore atletico e innovatore del calcio, porta la squadra bolognese a grandi risultati (due scudetti e la vittoria del Torneo dell’Expo contro il Chelsea).
Ebreo ungherese, risiede a Bologna con la moglie e i due figli al tempo della promulgazione delle leggi antisemite. A nulla vale la sua fama in città e i suoi meriti sportivi: è costretto all’espatrio e parte con la famiglia per Parigi in cerca di un ingaggio che troverà infine a Dordrecht in Olanda. Catturato dai tedeschi, morirà ad Auschwitz il 31 gennaio 1944.