Luogo di preghiera già nel 1839, è nel 1877 che questo sito diventa sinagoga e assume la forma finale nel 1928 su progetto dell’architetto Attilio Muggia. Nel 1953, dopo i gravi danneggiamenti subiti in seguito ad un bombardamento nel 1943, viene ricostruita nelle sue forme attuali.
Sulla facciata si trova la lapide in ricordo degli ebrei bolognesi deportati. Fra gli 864 ebrei presenti a Bologna alla data dell’8 settembre 1943 si conteranno, alla fine della guerra, 84 vittime. Fra esse anche il Rabbino capo Alberto Orvieto (rabbino della città per 44 anni: dal 1899 al 1943) e la moglie Margherita Cantoni.
Mario Finzi, cui è ora intitolata la via, era a capo della sezione bolognese della Delasem (Delegazione assistenza emigrati), ed era impegnato nella Resistenza. Arrestato il 31 marzo 1944, viene rinchiuso a San Giovanni in Monte e, in seguito, deportato ad Auschwitz dove morirà il 22 febbraio 1945.