Negli anni della guerra, i fascisti reggiani si servirono di una spia di nazionalità russa infiltrata nella Resistenza. Il suo nome era Nikolai Pyschenko, meglio conosciuto come Aschenko.
Nel luglio del 1942 fu catturato dai nazisti a Minsk. Ottenne la libertà accettando di essere incorporato nell’armata tedesca in Italia.
Durante un combattimento a Cassino, tentò di fuggire dalle linee tedesche ma fu arrestato come disertore e rinchiuso al campo di Fossoli. Dopo l’8 settembre 1943 fuggì insieme ad alcuni antifascisti e iniziò a collaborare con la Resistenza.
Successivamente fu arrestato dalla Guardia nazionale repubblicana e trasferito a Reggio Emilia. Qui accettò di porsi al servizio dei fascisti come spia, facendo arrestare diversi partigiani durante il 1944.
Scoperto dai partigiani, fu freddato con alcuni colpi di pistola in piazzale Fiume, intorno alle 19.30 di sera del 15 novembre 1944.