Il 28 luglio 1944 Piazza Prampolini, allora dedicata a Vittorio Emanuele II, fu teatro di una strage. Il comando della GNR fucilò, alle prime luci dell'alba, tre giovani partigiani: Gino Mazzali (Spatifaro), Attilio Setti (Rolando) e Getulio Setti (Leone). I corpi straziati furono esposti per alcuni giorni sotto la statua allegorica del fiume del Crostolo (il corso d'acqua che attraversa Reggo Emilia), come monito alla popolazione.
Tutto ebbe inizio il 22 luglio quando all'Argine Fornaci di Luzzara venne ucciso, probabilmente per errore, l'agricoltore Ambrogio Aldovrandi. I tre partigiani insieme a un quarto, Natalino Panini (Mas), secondo il rapporto del presidio della GNR di Guastalla, cercavano armi.
Panini (Mas), invece, fu assassinato durante l'interrogatorio nella villa di Via Monfenera a Reggio Emilia dai militi dell'UPI (Ufficio Politico Investigativo).
Il suo corpo fu abbandonato su un argine a Cadelobosco Sotto (nella Provincia di Reggio Emilia) con un cartello: «Sicario trovato in possesso di armi e al soldo del nemico».