Il 13 gennaio 1945, nel cortile della caserma Zucchi, i nazifascisti fucilarono il dirigente partigiano Angelo Zanti. Comunista, perseguitato politico durante il fascismo ed esule in Francia, Zanti era rientrato in Italia dopo il 25 luglio del 1943. Aveva preso parte alla Resistenza come ufficiale di collegamento tra il Comando Piazza di Reggio, le formazioni di montagna e il Comando militare regionale. Fu arrestato il 27 novembre 1944 insieme ad altri dirigenti della Resistenza emiliana. Dopo essere stato torturato, fu condannato a morte l'8 gennaio 1945 dal Tribunale straordinario militare di guerra di Reggio.
Sul lato della caserma di fronte al Teatro della Cavallerizza è stata posta una lapide commemorativa in ricordo del suo sacrificio.