Centro economico e politico di Forlì, la Piazza Saffi fu pesantemente trasfigurata dalle nuove costruzioni del regime che fecero poi da tragica scenografia a episodi della repressione nazista e alle distruzioni belliche di cui la popolazione fu principale vittima.
Fra gli edifici totalmente ricostruiti spiccano il Palazzo delle Poste (1932) e il Palazzo degli Uffici Statali (1938) entrambi su progetto dell’architetto romano Cesare Bazzani.
Nelle ore successive alla caduta di Mussolini (25 luglio 1943) la popolazione forlivese sfoga la sua gioia e l’odio contro i simboli della dittatura fascista rimuovendo i fasci littorio che decoravano le mura del Palazzo degli Uffici Statali; mentre il bombardamento alleato del 25 agosto 1944 colpisce duramente gli edifici che si affacciano sulla Piazza.
Una grande lapide posta all’interno del palazzo delle Poste ricorda i postelegrafonici morti a causa del bombardamento. Mentre indelebile rimane il ricordo dei corpi dei partigiani Silvio Corbari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli e Iris Versari catturati, uccisi e appesi ai lampioni di piazza Saffi, dai nazifascisti il 18 agosto 1943.