L'occupazione tedesca si esercita soprattutto nel controllo delle infrastrutture viarie, data la posizione geografica di Piacenza al centro delle principali vie di comunicazione stradali e ferroviarie.
La città costituisce il punto di attraversamento inevitabile del Po per raggiungere la Lombardia e il Nord. Il territorio provinciale, fino al confine di quello pavese-alessandrino, al ligure, al parmense si trova sul punto di intersezione delle diagonali più sorvegliate dai tedeschi: e infatti qui, dove si attraversa il fiume per rifornire le divisioni al fronte o porre in salvo l'esercito dall'incalzare dell'avanzata nemica, giungono le principali strade che dalla costa ligure portano alla pianura e quelle che collegano al sistema difensivo della “Linea Gotica”.
Così la guerra “grande” si determina attraverso il mantenimento della sicurezza o la distruzione delle principali vie di comunicazione: dei due ponti, ferroviario e stradale, dei numerosi traghetti, della teleferica, dell'importante scalo ferroviario, oltre che delle strade di collegamento interregionale, come la Via Emilia e la Statale 45 che porta a Genova.
L'inaugurazione dell'Areoporto di San Damiano nel Giornale Luce del 6 aprile 1938