Le SS (comandante da Verona da Karl Wolff), che in città avevano uffici e celle al civico 64 di Via Cavour, si avvalevano della SIPO-SD (Servizio di Sicurezza-Polizia di sicurezza) e di una Polizia d’ordine (ORPO). Potendo disporre però di un numero limitato di uomini, si servivano dei corpi della Repubblica Sociale Italiana (RSI) per condurre la guerra antipartigiana, mentre le Divisioni della Wehrmacht e quelle italiane come la Monterosa erano utilizzate per i grandi rastrellamenti.
Otto Alberti era il comandante della SIPO-SD di Parma che, dal settembre 1944, aveva una propria sede anche a Piacenza, in Via Garibaldi n. 7, avvalendosi di un gruppo misto italo-tedesco con elementi formatisi nel Reparto del famigerato Maggiore Mario Carità, oltre che di informatori locali prezzolati.
Anche l'aeroporto di San Damiano, a pochi chilometri dalla città, dal 1942 è sotto il totale controllo dell'aviazione tedesca.
Anche nel piacentino, la SIPO-SD, oltre a condurre in proprio azioni di rappresaglia e sommarie esecuzioni, prende in consegna tutti i partigiani catturati nei rastrellamenti e i sospetti di attività antitedesca, e dopo gli interrogatori ne decide la destinazione per i campi di concentramento o, per i più fortunati, per quelli di lavoro obbligatorio: in Germania oppure in Italia nella Todt, l'organizzazione di costruzioni edili affidata al Ministro degli Armamenti Albert Speer, che operò in tutti i paesi occupati dalle armate tedesche sfruttando un milione e mezzo di lavoratori.