Giovanni Ravaglia (1864 – 1949), nato in una famiglia di umili origini del subborgo popolare di San Pietro di Cesena, iniziò gli studi nel seminario cittadino e li continuò a Roma. Ordinato sacerdote nel 1886, nel 1894 tornò a Cesena per diventare, un anno dopo, parroco del Duomo.
All’impegno religioso accostò quello politico divenendo il punto di riferimento, assieme a Eligio Cacciaguerra, del movimento democratico cristiano che si ispirava a Romolo Murri. Insegnò in seminario, fondò e collaborò con il settimanale «Il Savio», ma in seguito a giudizi negativi di un visitatore apostolico venne allontanato dall’insegnamento e dal periodico. Aderì al Partito Popolare ed in seguito alle violenze fasciste, che colpirono anche le cooperative bianche, divenne l’autorevole voce antifascista all’interno del clero cesenate.
Nel 1929 gli venne affidato l’insegnamento di religione nel Liceo classico “Vincenzo Monti”, che gli fu revocato nuovamente perché scomodo al regime. La sua voce antifascista si faceva sentire anche durante la messa in Duomo e durante il periodo della Resistenza ospitò nella sua dimora le riunioni dei cattolici antifascisti.