La quotidianità dei bolognesi cambia sotto ogni aspetto. Oltre alle distruzioni e al clima di un tempo sospeso e pieno di pericoli anche il volto della città si trasforma aumentando il senso di precarietà anche nei piccoli gesti quotidiani. Per proteggerli dai bombardamenti molti beni artistici vengono spostati: i quadri della Pinacoteca sono trasferiti, smontate le vetrate più preziose delle chiese, il basamento e i portali della basilica di San Petronio rinforzati.
La statua del Nettuno è rimossa già il 5 febbraio 1943. Conservata in un deposito a Pescarola, alla fine del 1944 viene sistemata in un ricovero antiaereo sotto la torre dell’Orologio. Tornerà al suo posto solo nel maggio del 1946. Il basamento della fontana viene coperto da una struttura protettiva al centro della quale si trova una grande mappa del centro cittadino con l’indicazione dei rifugi antiaerei.