Dove ancora oggi ha sede un ristorante self-service il 5 agosto del 1944 viene inaugurata una mensa collettiva gestita dal Comune, in grado di servire 1.200 pasti al giorno. Numerose Mense rionali e Cucine popolari provvedono alla distribuzione di minestre in città per 2 lire; sono inoltre attive alcune mense per impiegati comunali, vigili e tranvieri dove un pasto completo costa 2,50 lire. Nel complesso il Comune riesce a gestire preparazione e distribuzione di 4.600 pasti al giorno. Nonostante i prezzi calmierati le famiglie più povere si trovano in grave difficoltà e non è raro assistere al formarsi di file davanti ai portoni dei conventi o delle caserme in attesa della distribuzione degli avanzi.
Per i pochi che possono permetterselo alcuni ristoratori organizzano un pasto completo in cambio di un paio di bollini della tessera del razionamento. Altri abbassano i prezzi: il noto Ristorante Diana offre un servizio completo per 12 lire (vino escluso).
Nei pubblici esercizi la somministrazione di alcuni generi è periodicamente sospesa: minestre di pasta e riso non possono essere servite il martedì e il sabato e sono comunque limitate a un solo pasto negli altri giorni.