Sul muro del Palazzo Comunale, oltre alla lapide che ricorda Angelo Fortunato Formiggini - editore e intellettuale modenese morto suicida gettandosi dalla Ghirlandina per testimoniare contro l'introduzione delle leggi razziali in Italia - nel 2006 è stata posata una lapide alla memoria degli Internati militari italiani (IMI), cioè i soldati italiani che dopo l'8 settembre si rifiutano di combattere a fianco dei tedeschi. L'armistizio infatti ha come conseguenza immediata lo sbandamento dell'esercito italiano che, impreparato alla reazione tedesca, finisce prigioniero. Circa 810.000 militari tra soldati e ufficiali sono catturati, di cui 650.000 trasferiti nei campi di internamento in Germania e in Polonia. Alcune formazioni militari oppongono resistenza soprattutto nelle isole greche di Corfù, Lero e Cefalonia e nei combattimenti contro i tedeschi circa 20.000 soldati perdono la vita. Tra i caduti della Divisione Acqui risultano anche 132 modenesi, mentre non esistono dati certi sul numero degli IMI di Modena. A primo congresso dei reduci modenesi viene fornito il numero di circa 17.000 persone tra internati, deportati e prigionieri in mano Alleata.