“Posto di ristoro dei partigiani”: così viene chiamata dai fascisti delle Brigate nere la porzione di muro di Palazzo d’Accursio dove oggi sorge il sacrario. Qui (oggi come allora un luogo centrale, di grande passaggio e di riferimento per la vita cittadina) avvengono fucilazioni sommarie ed esposizioni di cadaveri dei partigiani.
Il sacrario nasce per iniziativa spontanea già nelle prime ore successive alla Liberazione. Dalla mattina del 21 aprile 1945 alcuni bolognesi iniziano ad apporre fiori e fotografie di coloro che erano stati uccisi durante i mesi della Resistenza. Quando il pellegrinaggio assume dimensioni significative è la stessa amministrazione comunale a decidere di fare di quel muro un luogo di memoria per la città.
Oggi il Sacrario raccoglie più di 2.000 formelle con i ritratti o i nomi dei caduti e 16 di maggiori dimensioni che riproducono foto dell'epoca.
La liberazione di Bologna di Luciano Bergonzini, 21 Aprile 1945 – formato: Super8