Tempio Malatestiano

Rimini / La distruzione che viene dal cielo. I segni della guerra

Tempio Malatestiano

Il duomo (Tempio Malatestiano) è duramente colpito il 29 gennaio 1944, dopo che altri bombardamenti lo sfiorarono colpendo invece seminario e curia vescovile.

Nella tragicità dell'evento, si salva il fronte originale, ideato dal genio dell'Umanesimo Leon Battista Alberti, straordinaria testimonianza del Rinascimento italiano, mentre vanno totalmente perduti la parte absidale, le due cappelle adiacenti e il tetto, oltre che una quantità di opere d'arte e fregi.

Nello scoppio si scoperchia il monumento sepolcrale di Sigmondo Pandolfo Malatesta, signore che alla metà del XV secolo ha contribuito a rimodellare la più importante chiesa di Rimini, ritratto nel Tempio Malatestiano stesso da Piero dela Francesca. Le ossa si disperdono ma, grazie alla prontezza dei “custodi” dei beni culturali e artistici di Rimini Angelo Campana e Carlo Lucchesi, i resti mortali dell'antico signore di Rimini vengono recuperati e custoditi. Questa perdita non colpisce esclusivamente gli intellettuali e gli amanti dell’arte, perché il Tempio Malatestiano, oltre a essere universalmente considerato uno dei monumenti simbolo del Rinascimento italiano, rappresenta un punto di riferimento anche per la gente comune, essendo esso uno dei simboli religiosi della città.


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