Incalzata dalla Resistenza e dall'avanzata alleata, la Repubblica Sociale Italiana avvertì il bisogno di aumentare i propri reparti di sicurezza e lo fece militarizzando il partito. Nel giugno 1944 anche a Parma venne istituita la Brigata Nera - con sede negli spazi requisiti all’Università, in Via Walter Branchi - agli ordini del segretario federale Pino Romualdi e del tenente Egisto Maestri.
Nelle cantine dell’edificio, divenute celle di sicurezza, molti antifascisti furono tenuti prigionieri e nei locali al primo piano vennero sottoposti a tortura durante gli interrogatori. Talvolta le urla strazianti dei prigionieri potevano essere udite da quei pochi passanti che ancora si avventuravano lungo la via. Proprio da qui i sette antifascisti assassinati nella notte del primo settembre 1944 furono prelevati e scortati fino al luogo della fucilazione, nella vicina Piazza Garibaldi.
Testimonianza di Satin Amneris