Municipio di Palanzano: Esterina Longarini “Rina”

Monchio-Palanzano / La Resistenza delle donne, quando da te non si aspettano niente è allora che puoi fare tutto. Percorso C

Municipio di Palanzano: Esterina Longarini “Rina”

Coordinate Tappe: 44.43550291902212, 10.192486864267217

La lotta partigiana non fu una storia semplice, né per chi la supportò, esponendosi a rischi e sacrifici, né per chi vi partecipò in prima persona, nell'immediato e anche dopo, specie per chi aveva fatto parte del distaccamento comandato da una figura controversa come quella di Gianni Di Mattei “Juan”, processato e condannato dai suoi stessi compagni a Casa Valla a Ranzano (percorso viola, punto-tappa C5).

Questo spiega in parte la reticenza e il silenzio che avvolse, nei decenni successivi, la Resistenza, i suoi protagonisti e soprattutto le sue protagoniste. Perché se gli uomini facevano fatica a parlare, a raccontare ciò che avevano fatto, ciò valeva ancora di più per le donne, dal momento che per molto tempo, specie in un territorio chiuso e tradizionalista come questo, nell'opinione comune e indipendentemente dall'orientamento politico, tutte quelle che erano salite in montagna con tanti uomini erano considerate delle poco di buono.

Eppure anche qui le partigiane c'erano, e non venivano solo da “fuori”, come Ave Melioli “Tita”, nominata assieme ai compagni del comando della 47^ brigata Garibaldi nel cippo a Ponte di Lugagnano che ricorda i fatti del 20 novembre 1944 (percorso viola, punto-tappa C1). Tra le partigiane locali, un'epigrafe posta sul municipio di Palanzano, comune decorato con medaglia di bronzo al valor militare per attività partigiana, è ricordata Esterina Longarini “Rina”.

Nata a Palanzano il 19 marzo 1925, Esterina svolse attività partigiana all'interno della 47^ brigata Garibaldi, poi 143^ brigata “Aldo”, dall'1 agosto 1944 al 28 marzo 1945, quando morì, a Ranzano, a seguito di ferite; non è chiaro se riportate in combattimento o dovute a “fuoco amico”, a seguito di un incidente dovuto alla scarsa dimestichezza con le armi dei suoi compagni. Non è stato possibile ad oggi sapere di più sulla sua storia e sul suo ruolo nella lotta di Liberazione.


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