Coordinate Tappa: 44.386454637274376, 10.071785227109668
Lungo la strada della Colla che da Valditacca porta ai Lagoni si trova un'epigrafe dedicata a due giovani partigiani che, dalle belle città, salirono su queste montagne e trovarono la morte nel rastrellamento di luglio.
Negli Atti di morte del comune di Monchio delle Corti sono registrati così: “Nello Ubaldi, di anni 22, di professione operaio, morto il 3 luglio '44, in località Ronco nuovo di Valditacca; Achille Miodini, di anni 19, di professione carrettiere, morto il 3 luglio '44, in località Ronco nuovo di Valditacca”. Il 25 luglio '43 Miodini aveva festeggiato la caduta di Mussolini assaltando la Casa del Fascio di Felino e mettendo a soqquadro tutto ciò che conteneva, assieme ad alcuni compagni, tra cui Eugenio Spaggiari, che ha ricordato come quell'irruzione fosse stata una reazione liberatoria dopo anni di mancanza di libertà. Seguì l'intervento dei Carabinieri che li arrestarono per danneggiamento a cose dello Stato e del regime che aveva governato l'Italia.
Li condussero nel carcere di San Francesco a Parma ma, dopo alcuni giorni, furono rilasciati perché Mussolini non era più al potere. Dopo l'armistizio e la successiva costituzione della RSI, la situazione cambiò radicalmente e il 24 ottobre '43 Miodini e Spaggiari furono nuovamente ricondotti in carcere a Parma, da dove il 13 maggio 1944 Miodini riuscì a fuggire insieme ad altri detenuti, agevolati dai bombardamenti alleati.
Approfittando della situazione, appena lasciata Parma, Miodini andò sugli Appennini e si unì alle formazioni partigiane già operanti. In quegli stessi giorni di luglio, sui monti del crinale appenninico, erano appostati i partigiani del distaccamento Zinelli, in cui il comandante era Gianni Di Mattei “Juan”, giunto in montagna dopo essere fuggito, come Miodini, dal carcere di Parma, mentre il punto di riferimento per la logistica e le informazioni sul territorio era Maddalena Madureri, di Vairo (percorso viola, punti-tappa C3 e C4).
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