L’edificio, centro della Ferrara Ebraica fu acquistato nel 1485 da Ser Mele e destinato dopo la sua morte “per sempre a comune uso degli ebrei”. Racchiude le tre sinagoghe ferraresi: la Scola Tedesca, la Scola Italiana e la Scola Fanese, testimonianze della ricchezza culturale della comunità ferrarese. Oggi ospita il museo ebraico.
… Quando ci incontravamo sul portone del Tempio, in genere all’imbrunire, dopo i laboriosi convenevoli scambiati nella penombra del portico finiva quasi sempre che salissimo in gruppo anche le ripide scale che portavano al secondo piano, dove ampia, gremita di popolo misto, echeggiante di suoni d’organo e di canti come una chiesa – e così alta, sui tetti, che in certe sere di maggio, coi finestroni laterali spalancati dalla parte del sole al tramonto del sole al tramonto, a un dato punto ci si trovava immersi in una specie di nebbia d’oro -, c’era la sinagoga italiana (Giorgio Bassani, Il giardino dei Finzi Contini, Mondadori 1986).
La sinagoga italiana è stata saccheggiata e distrutta dai fascisti nel settembre del 1941 in quello che la stampa dell’epoca, il “Corriere Padano”, ha definito “un sopralluogo un po’ vivace”. È qui che diversi ebrei arrestati nel febbraio 1944 vengono rinchiusi in attesa di essere deportati a Fossoli. Sulla facciata del palazzo due lapidi riportano i nomi dei cittadini ferraresi ebrei che non sono più “ritornati”.
Nella foto, la sinagoga dopo il saccheggio ad opera dei fascisti nel settembre del 1941.